Blog a supporto dell'iniziativa Enjoy Your Flight!

lunedì 3 marzo 2008

sabato 1 marzo 2008




L’analisi della giornata di sabato è di grande importanza; le ragioni sono molteplici ma due sono davvero essenziali:

  • la configurazione barica era davvero mostruosa ed ha causato un ingresso repentino del vento,
  • due anni fa una giornata identica, sottovalutata (anche dal sottoscritto) ha causato seri problemi a due piloti nella zona di Andrate.

 

Andiamo per ordine:

 

Enorme Centro depressionario piantato nel Nord Europa in progressivo avvicinamento all’arco alpino accompagnato da fronti in rapida successione.

Fino a qua nulla di particolare. Una conformazione di quel tipo è indicativa dell’arrivo di masse d’aria di notevole intensità e velocità aggravate dalle condizioni favoniche legate alla compressione dei fronti contro l’arco alpino.

Il fattore “sorpresa” sta invece nelle condizioni delle zone in sottovento alle Alpi, totalmente invase dalla foschia e con aria assolutamente ferma,  fino all’irruzione del del vento.

Eccovi il monitoraggio quasi puntuale di sabato mattina nelle zone del biellese/canavese.

 

Ore 9.30 densa foschia diffusa. Aria pressoché immobile ovunque.

L’analisi delle carte e dei filmati dal satellite, indica che il fronte ha percorso circa 1000 km in meno di 10 ore ed è ormai prossimo alle Alpi

 

Ore 10.30 ancora densa foschia ed aria immobile nel biellese. Primi segnati di vento in aumento in atterraggio Cavallaria con provenienza SUD-EST!

 

Ore 11.30 Conca di Andrate: foschia densa. Aria praticamente ferma. Atterraggio Cavallaria vento  teso da Sud Est intervallato da lunge pause neutre.

 

Ore 12.30 sui costoni sotto il Mombarone dietro Andrate (praticamente ingresso Valle d’Aosta quota 800/900 circa) prima indicazione con fumi che accennano a vento proveniente dalla Valle.

 

Ore 13.02 ingresso della prima raffica in fondovalle. Meno di 10 minuti dopo a Borgofranco volano i bidoni dell’immondizia! In aria ancora presenza della “rassicurante” foschia che progressivamente viene spinta verso sud dall’irruzione del foehn.

 

Perché questa “radiocronaca” minuto per minuto? Perché nel caso in cui non si fosse verificata la meteo sui siti, la semplice analisi dal decollo della situazione fino a 3 minuti prima dell’irruzione del vento avrebbe fornito risultati totalmente sbagliati e drammaticamente pericolosi.

Per fortuna a differenza di anni addietro, oggi disponiamo di numerosi strumenti che possono aiutarci in situazioni come quella descritta, dove sbagliare è davvero facile e le conseguenze possono essere molto gravi.

 

Due anni fa, esattamente il 5 marzo 2006, una giornata assolutamente identica, sia sotto il profilo barico che sotto quello “visivo” (densa foschia nella zona di Andrate), ha giocato un brutto scherzo ad un paio di amici. L’errore in quel caso fu di tutti. Superficialmente, basandoci esclusivamente sulle valutazioni “dal decollo” volammo tranquilli per buona parte del pomeriggio rimediando poco più che tranquilli galleggiamenti. Verso le 16 l’irruzione del vento con 2 piloti che, già bassi riuscirono ad atterrare immediatamente e ad altri due che finirono nel vento sballottati come foglie secche con ascendenze e discendenze a fondo scala! Il primo, con maggiore esperienza e capito al volo che l’unica chance era una fuga, si girò verso sud e fuggì a cercare la radura più ampia e senza ostacoli ove riuscì ad atterrare. La seconda, più leggera, con meno esperienza, fu sballottata per oltre 20 minuti e spinta all’indietro per oltre 10 km, con salite violente intervallate da discese “da caduta libera”,  riuscendo alla fine ad atterrare incolume nei pressi di Ivrea.

Considero ancora la loro brutta esperienza come un errore personale. Una superficialità che poteva costare cara. Ecco perché oggi, invito tutti a non sottovalutare le indicazioni delle previsioni meteo quando si avvicinano conformazioni particolari. Esse infatti possono rivelarsi fondamentali per aiutarci ad evitare rischi importanti.

 Con questo non sostengo che le previsioni meteo siano sempre azzeccate; proprio perché si tratta di previsioni e proprio perché intervengono innumerevoli fattori l’attendibilità può a volte essere sbugiardata dai fatti. Previsioni di fronti in avvicinamento che poi si dissolvono o cambiano rotta all’ultimo momento consentendoci di volare quando fino al girono prima ci si aspettava acqua a catinelle possono sbagliare. Tuttavia alcune conformazioni bariche certamente devono essere oggetto di attenta analisi e indicazione di prudenza.

 

Vi allego le carte scaricate nella giornata di sabato relative alle previsioni per la giornata, affinché, se ci sono dei dubbi da chiarire possiamo discuterne.

 

Domenica, fenomeno favonico in attenuazione nel pomeriggio a causa dell’allontanamento verso est del centro depressionario.

 

 

Ciao a tutti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Franco, volevo chiederti 2 cose:
1) da che sito prendi le carte che hai inserito
2) da cosa si può determinare che l'ingresso del vento sarebbe stato improvviso? (dal fatto che prima non si vedeva nulla, ma dalle carte si leggeva che ci sarebbe stato vento forte?)

Anonimo ha detto...

http://www.eurometeo.com/italian/meteofax

http://www.wetterzentrale.de/topkarten/ani/gfs/

http://www.wetterzentrale.de/pics/sat.mpg

no, semplicemente dalla velocità di avvicinamento della depressione e dei fronti. La situazione barica indicava venti forti con rotazione antioraria, inoltre la presenza delle Alpi ha generato l'effetto favonico. Le due cose insieme hanno generato l'ìrruzione repentina e violenta nel sottovento alpino con effetto accelerato nelle valli dall'effetto venturi.
ciao